[a cura di Richard Wilhelm] - Fiabe e leggende della Cina

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~Lampo~
view post Posted on 16/4/2012, 06:31




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Titolo: Fiabe e leggende della Cina
Autori: vari a cura di Richard Wilhelm
Editore: Grandi tascabi economici Newton
Pagine: 270
Prezzo: £ 6900
Periodo: febbraio 1997


FIABE E LEGGENDE DELLA CINA.

I colori e le magiche atmosfere di un universo antico e lontano, popolato da una folla di incantevoli personaggi.
A cura di RICHARD WILHELM.


RICHARD WILHELM
E’ stato un orientalista, teologo e missionario tedesco, fu uno tra i più importanti sinologi, di lingua tedesca.
La sinologia è l’insieme degli studi e delle ricerche fatte sulla cultura cinese nei suoi vari aspetti per comprendere e approfondire i contenuti e le differenze che distinguono quest’etnia.
R. Wilhelm, ha il merito di aver tradotto il classico cinese “Yi Jing”, oltre a numerose altre composizioni come questa raccolta di fiabe e leggende della Cina.

MIA RECENSIONE.
Sono per lo più, racconti con trame molto semplici, indirizzati ad un pubblico giovane o comunque poco abituato a riflessioni che richiedono una capacità di analisi più complessa.
Spiccano da tutte le parti personaggi ricchi di fascino, spesso raffiguranti: divinità, imperatori e regnanti di varie dinastie, maghi, forze magiche e soprannaturali, dove l’uomo comune è chiamato a vivere un avventura, ricavandone una sorta di insegnamento o un den determinato monito.
Per raggiungere gli obbiettivo che l’ideatore della favola si propone, vengono spesso usate immagini cruente, punizioni, crudeltà anche gratuite e delle volte immotivate che probabilmente inserite di volta in volta, servono per risvegliare l’interesse e l’attenzione del lettore, ma che in più di un caso danno l’impressione di inutili forme di sadismo e crudeltà.
Animali parlanti, divinità con sembianze di animali, spiriti del fiume, scenari gotici, aristocratici e magici, ma anche abitazioni e luoghi comuni sono contestualizzati in queste brevi narrazioni.
Per merito di queste storielle è possibile provare ad immaginare posti e luoghi che hanno ispirato i vari compositori, le gerarchie societarie dell’epoca e quali erano i valori significativi a quei tempi, assieme al riscontro di alcuni elementi e virtù di carattere universale riscontrabili anche nella società dei nostri tempi.
Mentre leggevo la fiaba intitolata “Rosso di sera”, sono rimasto inorridito al racconto di ciò che avveniva durante la festa dell’imbarcazione del drago. In pratica alcuni bambini erano posti su di una zattera a poppa dell’imbarcazione del drago e unita ad essa da un telo. Su tale struttura alcuni ragazzini si esibivano in acrobazie con un altissimo rischio di annegamento. Quei piccini venivano acquistati per l’evento da alcune famiglie, mi sembra più che lecito pensare da contesti famigliari bisognosi, anche se non viene esplicitamente menzionato, i quali cedevano i propri figli per l’addestramento e per la cerimonia. Pare che per liberare le coscienze di addestratori e organizzatori della manifestazione: si pagasse alle famiglie un ricco compenso che aumentava in base alla bravura del giovane che dimostrava una maggiore propensione o capacità nello svolgere le varie prove di abilità, mentre più a sud il rito era fatto utilizzando giovani prostitute molto belle.
Senza accanirsi in complesse analisi introspettive o di ricerca di ulteriori informazioni in merito a questo tipo di vicenda, riflettendo semplicemente sul fatto narrato è possibile trarre la facile conclusione che è convinzione antica, quella di pensare che attraverso il denaro o comunque con un certo bene materiale si possa comprare proprio tutto, anche quello che ha un inestimabile valore dal punto di vista morale e affettivo. Questo atteggiamento riscontrabilissimo anche nella società contemporanea è motivo di sconcerto, grande tristezza, limitazione culturale e intellettiva ed è in grado di rendere alcuni individui succubi di valori e principi materialistici che contrapposti erroneamente a valori morali e spirituali non possono portare ad alcun beneficio, perché fortunatamente o sfortunatamente, rappresentano due entità distinte e differenti tra loro per natura e concetto.
Tutto questo è il preambolo che ci introduce a una favola d’amore fantastica che si cela o ha il pretesto di iniziare proprio dal dramma capitato ad Aduan, unico figlio di una vedova che muore annegato durante un esibizione per la festa dell’imbarcazione del drago. Il ragazzo, aveva nel corso degli anni dato prova della sua grande abilità fisica, diventando uno tra i giovani più pagati per l’evento. Muore annegato per una fatalità, ma non si rende conto di essere morto. Il suo spirito viene scambiato per un uomo dagli abitanti del regno del fiume che sapendo delle sue straordinarie doti acrobatiche lo portano al cospetto del sovrano della caverna del drago. In questa realtà immaginaria si schiude un mondo nuovo per il giovane Aduan che impara le gioie e i dolori dell’amore fisico e spirituale tra un uomo e una donna. La donna naturalmente è Rosso di sera, una ballerina reclutata per la danza dei cigni dal sovrano della caverna del drago. Anche Aduan fu scelto per eseguire una danza, la danza dei ramoscelli di salice. In questa realtà fantastica i giovani si incontrano e imparano ad amarsi. Un amore intenso, segreto, passionale e carnale intervallati da lunghissimi periodi di separazione con il ritorno al mondo reale con la sua inesorabile realtà. Sarà proprio lo spirito di Aduin a portare ordine nel mondo reale e in quello fantastico del fiume.
Ho citato solo l’esempio della favola: “Rosso di sera”, ma ci sarebbero numerosissimi altri esempi e spunti fra le pagine di questo volumetto, per riflettere e discutere su questa stravagante e complessa etnia che ancora oggi a distanza di secoli ci affascina e ci seduce attraverso un universo di complessa comprensione, almeno per noi che apparteniamo al mondo occidentale.
Voto: 6,5 / 10

Edited by ~Lampo~ - 21/4/2012, 20:09
 
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